Ricevo e volentieri pubblico questa lettera:

Caro segretario,
io non ho capito.
Non ho capito perché nel momento in cui a tutti è richiesto senso di responsabilità per i sacrifici economici, in tema di riduzione dei costi della politica il pd risponde confondendosi nella massa piuttosto che distinguersi.
E non ho capito perché nel momento in cui si discute dell’abolizione delle province, al posto che schierarsi con una posizione forte, ancorché complessa, il pd non si esprime o, se lo fa, lo fa in modo controintuitivo.

Sul primo punto, caro segretario, vorrei dirle che alcune cose le capisco, ma è il senso generale che mi sfugge. Per esempio, io so che il mestiere della politica è faticoso, che ci sono condizioni di favore di cui godono i suoi rappresentanti che per certi versi sono anche giuste. E so anche che non bisogna stare a sentire le sirene urlate di chi vorrebbe che tutto fosse gratuito solo perché appartiene alla sfera pubblica. Il lavoro non dovrebbe essere mai gratuito, nemmeno quello della politica e dei politici (e lo si dovrebbe ricordare anche alle aziende, qualche volta…). Ma lei sa che esiste una comunicazione molto più efficace rispetto a quella delle parole. È la comunicazione fatta di gesti concreti, di gesti simbolici, di atti di coraggio che non servono per cambiare le cose ma per dimostrare che si può farlo. Gesti che servono per indicare la strada, che è quello che un partito come il pd dovrebbe ambire a fare, visto che è candidato per vocazione al governo del paese.

Sul secondo punto invece vorrei dirle che abbiamo un problema ancora più serio. Perché se il pd non ritiene importante ridurre questo sfilacciamento amministrativo, a iniziare dai consigli provinciali in seno a se stesso, non so bene come possa pensare di far passare agli elettori l’idea che sia possibile ridurre il flusso di sprechi e di malfunzionamenti, di inefficienze, di lungaggini e di tutte quelle parole di cui in campagna elettorale son pieni i manifesti. Io, caro segretario, penso che ovviamente non si debba sottovalutare il problema del passaggio tra un sistema e l’altro, tra una struttura amministrativa a maglie amplissime e una più snella, forte ed efficiente. So bene che dovremo trovare il modo di riconvertire le persone che sono impiegate in quei settori, che dovremo evitare di creare vuoti normativi che impediscano di gestire scuole, viabilità e quant’altro ora è appannaggio delle amministrazioni provinciali.

Ma quando sono andato a leggere la proposta di legge costituzionale, mi è venuto il sospetto che il pd non abbia davvero intenzione di abolirle, queste province.
Quindi la domanda è: se il pd non è mai stato d’accordo con la loro abolizione ma solo con un, diciamo, riassetto (parallelo all’istituzione delle città metropolitane – e anche su questo concetto… – come mai gli elettori pensavano che il pd fosse d’accordo?

Caro segretario, dobbiamo risolvere presto questi disallineamenti tra base e dirigenza, tra idee e azioni, tra programmi e leggi, se il pd dovrà affrontare il governo del paese, e non subirlo.
Bisogna capirsi al più presto.
Perché gli elettori devono sapere cosa pensano i partiti che sono chiamati a votare, in modo chiaro e semplice:
cosa vogliamo fare per il lavoro? e per la scuola? qual è il nostro progetto per l’integrazione degli stranieri? cosa faremo per conciliare meglio il lavoro delle donne (e degli uomini) con gli obblighi familiari? come snelliamo il nostro stato? come deve funzionare una giustizia giusta? come la mettiamo con l’ambiente?

Insomma, caro segretario, vorrei un partito davvero nuovo, un partito vero, “libero” e ben organizzato, che ha radici nella storia e sa ascoltare i suoi elettori, che ha un racconto da fare agli italiani, che pone al centro della sua attenzione il superamento della società immobile, del salto generazionale, che vuole superare le diseguaglianze, che vuole ricostruire la politica cominciando dai segni forti.

Credo che sia questo che le chiedano i suoi elettori, i nostri concittadini.


Commenti

Posta un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

󰁓