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L’Italia al primo posto per numero di luoghi Unesco

In questa infografica, si illustra la distribuzione nel mondo dei luoghi che, secondo l’Unesco, costituiscono il patrimonio dell’umanità. L’Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista (47), seguita dalla Spagna (44) e dalla Cina (43).

La lista completa dei luoghi italiani inclusi nel patrimonio mondiale dell’umanità è disponibile qui.


I fan dei musei italiani su Facebook

Questa piccola infografica mette a confronto i numeri dei musei italiani più seguiti su Facebook con quelli di due casi internazionali: il MoMa di New York (leader mondiale sui social media) e il Centre George Pompidou di Parigi. I nostri spazi espositivi e soprattutto le nostre collezioni meritano una comunicazione più efficace.

Fonte: Museum Analytics.


Col FAI al Convento di San Francesco a Lequile

Col FAI al Convento di San Francesco a Lequile

Uno dei luoghi che la Delegazione FAI di Lecce ha aperto al pubblico, in occasione della XXI Giornata di Primavera, è stato il Convento di San Francesco d’Assisi a Lequile.

Questo convento è una tipica testimonianza dell’architettura francescana riformata e fu costruito tra il 1613 e il 1619 da maestranze locali. La chiesa conventuale venne completata nel 1619, come attesta la data inserita nei pavimenti del refettorio e del corridoio del piano superiore.

I due elementi di arredo liturgico di maggior pregio presenti nella navata unica rettangolare (con otto cappelle laterali) sono il Crocifisso ligneo del 1693 che sovrasta l’altare maggiore, il primo mai costruito in Puglia e il tabernacolo, anch’esso in legno, realizzato alla metà del XVII secolo: uno dei capolavori di ebanisteria di fra’ Giuseppe da Soleto. La struttura a pianta pentagonale si realizza su tre livelli, terminanti con cupolino e croce superiore. Ovunque, sulla superficie, sono distribuiti piccoli specchi, di cui alcuni originali dell’epoca della costruzione, a simboleggiare e a favorire l’irradiamento di luce dall’altare maggiore della chiesa. Leggi di più


La porta bronzea del Duomo di Ravello torna al suo posto

«Oggi per Ravello è un giorno di festa e di gioia. Da stamane potremo nuovamente ammirare la porta bronzea del Duomo, opera del fonditore Barisano da Trani, e mostrarla di nuovo a tutto il mondo». Così il sindaco del Comune campano Paolo Vuilleumier in occasione del completamento dei lavori di restauro del capolavoro, affidati alla ditta Tudor Dincà di Roma, sotto la direzione scientifica della dott.ssa Lina Sabino e del dott. Giovanni Guardia della Soprintendenza di Salerno.

Durante la cerimonia di presentazione degli interventi di restauro, che si è tenuta lo scorso 20 marzo presso la sede del Comune di Ravello alla presenza dell’arcivescovo della Diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni, del direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Campania Gregorio Angelini e di Maura Picciau, Soprintendente per le province di Salerno e Avellino, la dott.ssa Sabino ha avuto modo di illustrare a fondo gli interventi che si sono resi necessari per il completo ripristino del portone, composto da 80 formelle bronzee a bassorilievo e datato 1179: interventi che si sono rivelati molto più complessi di quel che si pensava inizialmente, in quanto, a seguito di specifiche indagini conoscitive – condotte con l’apposita tecnica della fluorescenza x, non invasiva sui metalli – è emerso che «nel corso dei secoli la porta ha subito diverse manomissioni, tra cui lo spostamento di alcune formelle, con la conseguente modifica del programma iconografico originale concepito dall’autore». Leggi di più


Cosa pensano in India dell’affaire dei nostri marò

di Antonio Menniti Ippolito*

Cosa pensano in India della improvvisa e da molti definita a dir poco incauta decisione del ministro degli esteri Terzi e del governo di trattenere i due marò in Italia alla scadenza della peraltro inusuale e generosa licenza elettorale loro concessa dalla Corte Suprema di Delhi?

Inutile dire della stampa più nazionalista, che tuona contro l’Italia e altrettanto fa contro il governo in carica in India, accusato di debolezza, ingenuità, complicità col nostro paese.

Il settimanale Outlook è un magazine laico e moderatamente progressista, espressione di quello che da noi è stato chiamato “ceto medio riflessivo”. Il suo ultimo numero titola “Basta!” su una foto dove i due marò sono riprodotti in una copertina che vira ad una forte tinta di rosso. Il sottotitolo fa riferimento ad un vecchio scandalo di presunte tangenti che aveva coinvolto un italiano, Ottavio Quattrocchi, nella vendita all’India di armamenti svedesi e alla inchiesta sulle tangenti che avrebbe recentemente versato Finmeccanica per favorire la vendita di costosissimi elicotteri. Ne abbiamo abbastanza, si dice.

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Il giorno di avere un Paese bello è arrivato

Il giorno di avere un Paese bello è arrivato

Moltissimo si è scritto sull’elezione di Laura Boldrini e Piero Grasso. I primi giorni della nuova legislatura sembravano dar ragione a chi profetizzava la fine della politica e l’affermazione di un’antipolitica dai contorni non definiti e dal futuro molto incerto.

Da una parte sopravvivevano gli echi di chi continuava a pensare che l’unico modo per metter fine ai privilegi della politica non potesse che essere la forte e impetuosa onda di protesta sollevata da Beppe Grillo. Dall’altra chi cercava di dare un ultimo senso alle dinamiche della politica e alla sua possibile sopravvivenza grazie ad accordi, compromessi che evitassero strappi e lacerazioni.

Ma qualcosa di inatteso è avvenuto. Sino a pochi giorni fa nessuno avrebbe creduto a questo risultato: è stato un insegnamento per chi in modo scettico invitava a pensare a quale dovesse essere la data delle prossime elezioni. E’ come se il buon senso di cui il nostro amatissimo Paese ha tante volte dimostrato di disporre come pochi altri, avesse saputo dare il segno che molti si aspettavano. Leggi di più


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