L’Italia deve credere nella cultura

Questa è la presentazione che ho proiettato a Ivrea il 7 aprile 2018 in occasione della seconda edizione di SUM.


Rita Levi Montalcini e Miriam Mafai: due grandi italiane

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In questo post ho raccolto il mio intervento in occasione della presentazione dei volumi “Rita Levi Montalcini” di Marcella Filippa e “Miriam Mafai” di Lidia Luberto, editi da Pacini Fazzi nella Collana “Italiane, tenutasi a Roma, presso l’Istituto della Enciclopedia Italiana, il 6 marzo 2018. 

Presentiamo qui, oggi, nella sede dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, due volumi di grande interesse per il pubblico delle lettrici e dei lettori italiani interessati ad approfondire la vita e l’opera di alcune tra le donne più importanti del panorama culturale, scientifico e politico italiano dall’Unità ad oggi.

Le protagoniste di queste due biografie, scritte rispettivamente da Marcella Filippa e Lidia Luberto, sono Rita Levi Montalcini e Miriam Mafai: nomi tra i più noti non solo tra gli addetti ai lavori del mondo della scienza, della politica e della cultura, ma conosciuti da tutti per il contributo assolutamente innovativo e imprescindibile apportato ad entrambe alla vita intellettuale del nostro Paese. Leggi di più


Al Liceo San Leucio per discutere di corruzione e legalità

Al Liceo Artistico San Leucio di Caserta con Raffaele Cantone e Nadia Verdile

Foto di Carlo Marino

 “La corruzione spuzza” (2017), il titolo del libro di Raffaele Cantone e Francesco Caringella riprende una frase pronunciata il 21 marzo 2015 da Papa Francesco durante una visita ai ragazzi di Scampia: «Un cristiano che fa entrare dentro di sé la corruzione non è cristiano», ha detto il Papa, riportando alla semplice e cruda realtà dei fatti un fenomeno che, seppur al centro di continue analisi, ricerche, studi di settore, sembra impossibile da debellare completamente dalla vita istituzionale e economica del nostro Paese.

Scrivono Cantone e Caringella che la corruzione del Terzo millennio, come mostrano le inchieste su «Mafia Capitale» e sul Mose, «è diversa dal passato, in quanto si è eretta a sistema pervasivo, tentacolare, spietato. Non più solo passaggi di denaro, ma giri vorticosi e smaterializzati di favori, piaceri, collusioni. Non più il classico accordo privato fra corruttore e corrotto, ma la creazione di un’organizzazione criminale attraverso cui politici, burocrati, imprenditori e mafiosi perseguono gli stessi obiettivi». Leggi di più


Il valore dei libri e della lettura

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Noi sentiamo benissimo che la nostra saggezza comincia là dove finisce quella dello scrittore; e vorremmo che egli ci desse delle risposte, mentre tutto quanto egli può fare è solo d’ispirarci dei desideri. 

Marcel Proust, Sulla lettura

Leggere è difficile perché consuma il nostro più intimo patrimonio, il tempo, e lo sciupa e lo disperde, senza che questo, per dirla con Ricardo, si valorizzi, senza che possa monetizzarsi. Leggere è un tempo perduto? Naturalmente anche qui, nell’immane raccolta di libri che caratterizza la società contemporanea, vige il mercato, e la cultura è un importante asse economico del Paese. Per fortuna. Ma nel puro e semplice atto del leggere rimane vivo solo il valore d’uso, il piacere, il dolore, talvolta. La lettura dunque ci impoverisce di tempo e spesso sconquassa, disturba, inquieta, toglie serenità; ci sottrae infatti al flusso continuo e consolatorio di parole e di relazioni in cui galleggiamo, che ci circondano senza costruire effettivi, impegnativi, legami; un flusso di parole, di relazioni, di prodotti, che ci intrattiene leggero, sottraendoci al peso dei significati. Leggi di più


La scuola come infrastruttura nazionale

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Questo articolo raccoglie il testo dell’intervento che ho pronunciato in occasione del convegno “La scuola come infrastruttura nazionale“, tenutosi a Roma presso l’Istituto della Enciclopedia Italiana il 28 novembre 2017

La scuola è un pilastro imprescindibile della struttura di ogni società. Dovremmo dire che è il perno fondamentale intorno al quale tutto il resto ruota. Il luogo in cui, più di ogni altro, i nostri figli trascorrono il loro tempo fuori dalle mura domestiche; dove si formano, crescono, creano, soddisfano la loro curiosità e sete di sapere, si liberano dalla strada, dalla fame, dalla solitudine, dalla povertà e dall’isolamento. Sempre si dice, a proposito di ogni problematica di natura culturale e sociale, che per risolverla bisogna “partire dalla scuola”. E allora, qual è il ruolo della scuola oggi?

Nei decenni del secondo dopoguerra la scuola italiana ha svolto un lavoro preziosissimo e capillare per sottrarre all’analfabetismo e all’ignoranza generazioni di bambini e ragazzi; per unificare il paese attraverso la diffusione del sapere e di una cultura nazionale condivisa; per combattere le diseguaglianze sociali e territoriali offrendo a tutti la possibilità di un’istruzione, in media, di grande qualità; per favorire la mobilità sociale. Dove c’era la scuola arrivava un’opportunità di progresso umano e civile, uno strumento per sviluppare un percorso di crescita individuale e collettivo, per offrire una possibilità di miglioramento per tutti. C’era quindi nell’idea di scuola, un’idea, una visione del Paese. Leggi di più


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