Il futuro dei libri: beni comuni nel mondo digitale

Il tema che proverò ad affrontare è, a mio parere, uno dei più importanti tra quelli che si pongono oggi all’attenzione di chi si occupa di libri, di editoria e in generale di cultura. L’avvento delle nuove tecnologie e dei nuovi media, la cosiddetta rivoluzione digitale, ha trasformato e sta trasformando in profondità le nostre

Chi non ricorda, non vive

La scorsa settimana*, a Pesaro, abbiamo festeggiato il 220° anniversario dell’apertura al pubblico della biblioteca di Annibale Olivieri: un’istituzione importante, tra le maggiori raccolte di beni culturali del nostro Paese, nella quale è custodito un vastissimo patrimonio librario, documentario, archeologico e storico-artistico, comprendente manoscritti miniati, libri antichi, collezioni di disegni e stampe, pergamene, monete, archivi;

Due luoghi della cultura patrimonio di Napoli e dell’Italia

La Biblioteca statale oratoriana dei Girolamini La biblioteca più antica di Napoli e la seconda più antica d’Italia è quella dei Girolamini (per esteso Biblioteca statale oratoriana del monumento nazionale dei Girolamini), situata nel complesso monumentale del Monastero dei Girolamini, edificato nel 1586 dalla congregazione degli Oratoriani proveniente dalla chiesa di San Girolamo della Carità

Un appello via web per la Biblioteca Palatina di Parma

Un appello via web per la Biblioteca Palatina di Parma

Sono purtroppo molte le biblioteche italiane che affrontano difficoltà economiche, strutturali o gestionali a causa della cronica scarsità dei fondi destinati dalle istituzioni alla cultura (poco tempo fa abbiamo parlato ad esempio della “Civica e Ursino Recupero” di Catania. Ma il caso della Biblioteca Palatina di Parma è senza dubbio uno dei più gravi a livello

Catania, la biblioteca che resiste

Catania, la biblioteca che resiste

È ormai balzato agli onori della cronaca il caso delle Biblioteche riunite Civica e Ursino Recupero di Catania e della loro indefessa direttrice, la dott.ssa Rita Angela Carbonaro, rimasta di fatto l’unica a gestire la struttura in seguito al pensionamento degli altri cinque dipendenti, mai sostituiti: da sola, non solo si occupa della normale amministrazione

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