
Condivido la petizione di Stefano Boeri e ciascuno degli appelli che mi sono arrivati dal settore musicale italiano. Sono convinto che il Paese abbia bisogno di una legge che regoli non solo lo spettacolo dal vivo, ma l’intero sistema.
Per questo stiamo predisponendo gli strumenti di conoscenza, condivisione e lavoro necessari per raggiungere questo obiettivo, che voglio realizzare insieme a tutti i soggetti che compongono la filiera musicale.
Se l’Italia intende vive di Cultura, bisogna inserire come materie fondamentali e quindi obbligatorie in tutte le scuole la musica e la sua storia (modello Giappone e altri Paesi) e arte e storia dell’arte. Allora gli italiani non lasceranno morire patrimoni culturali immensi che il mondo ci invidia, e che viene volentieri a vedere, con tanti benefici per il turismo, ma anche per la consapevolezza e quindi la democrazia.
Gentile Ministro, da molti anni stiamo rincorrendo una legge per la musica dal vivo. Ci siamo esercitati più volte nella stesura di testi e nella costruzione di percorsi partecipati con tutti gli attori di questo mondo articolato e dinamico. Come saprà, in Italia esiste un ricchissimo patrimonio di competenze, spazi, progetti realizzati dal associazionismo culturale no profit. L’Arci ne è parte importante e, come abbiamo sempre fatto, ci mettiamo a disposizione di questo nuovo percorso lanciato da Stefano Boeri e da lei sostenuto. Siamo sicuri che questa sarà la volta buona! Un cordiale saluto. Carlo Testini – Resple nazionale Politiche Culturali dell’Arci
Gentile Ministro Bray, come Spazio alla musica da un paio d’anni stiamo lavorando, in modo particolare a Como, ad alcune iniziative e alla elaborazione di diversi progetti, che hanno come obbiettivo principale la definizione di nuove modalità di partecipazione alle attività musicali dal vivo.
La nostra idea è quella di uscire dai soliti rituali per da vita a nuovi scenari più piccoli più dinamici che riattivino la relazione, lo scambio, la mutualità tra i musicisti ed il pubblico e che sviluppino quella microeconomia troppe volte ostacolata da una inutile e costosa complessità normativa.
Salutiamo quindi con soddisfazione la sua intenzione di promuovere una nuova Legge sulla musica e saremo felici di poter offrire un nostro contributo di proposte e di idee.
Gentile Ministro Massimo Bray,
da componente della filiera mi permetto di suggerire alcuni aspetti che ritengo essenziali per la diffusione della musica dal vivo in Italia nella miriade di locali pubblici come il mio.
1) attraverso l’autocertificazione il musicista abbia la possibilità di dichiarare se presta tale opera occasionalmente o professionalmente, per questo concetto creare un chiaro distinguo in merito alla contribuzione da pagare per la “prestazione di lavoro” che di fatto in alcuni casi per giunta gratuiti non esiste;
2) semplificare di gran lunga il sistema di pagamento della SIAE laddove non esiste un ticket di ingresso, inverosimile e ingiusto il concetto di calcolo in base all’incasso, più semplice un concetto di aliquota fissa eventualmente a crescere in base alla capienza della sola sala musica;
3) creare un grosso distinguo tra le limitazioni in termini di decibel prima o dopo un orario stabilito (le 23:00?), il disturbo della quiete pubblica che si imputa alla musica dal vivo per via del superamento di suddetti limiti non è paragonabile al disturbo ad esempio sonoro che proviene dai grandi concerti negli stadi fino alle 24:00 o dalle partite di calcio fino alle 22:30+, dal disturbo sonoro che proviene dalle tante manifestazioni estive all’aperto, dal disturbo sonoro e di decoro generato per le strade dagli avventori degli esercizi di vicinato, etc etc
4) se una volta ogni tanto esistessero anche dei contributi e/o delle agevolazioni per l’aziende che acquistano strumentazione atta alla diffusione della musica dal vivo o che facessero delle ristrutturazioni per migliorare l’insonorizzazione dei locali adibiti alla muisca dal vivo per rientrare in quelle assurde limitazioni…forse si potrebbe tornare serenamente a fare cultura in molti luoghi pubblici del Paese.
Buon lavoro
Gentile Ministro, servirebbe anche fare delle differenze tra chi ha studiato e chi no, chi paga le tasse sul compenso e chi no, oggi chi frequenta un conservatorio e si laurea non gode degli stessi diritti ad esempio di un architetto, posso anche disegnare casa mia, ma per realizzare il mio progetto serve la firma di un architetto, per suonare nei locali, nelle piazze o in qualsiasi altro luogo, basta comprare uno strumento, credo non sia giusto
Gentile ministro, lo sa che siamo l’unico paese Europeo dove organizzare un concerto spesso costa di Siae che pagare i musicisti? La Siae inoltre non remunera gli autori risultanti dal programma musicale della serata ma solo quelli che considera i più programmati, che guarda caso coincidono con quelli che da sempre dettano legge in Siae. Ci sono molte problematiche da approfondire, se Lei è davvero interessato alla cosa la posso mettere in contatto con delle persone molto informate che da anni nel più totale silenzio e disinteresse di media e istituzioni si battono per difendere questa importante fetta di cultura.
Sono un tecnico acustico e musicista rock.
Consiglio di scrivere bene la parte relativa all’inquinamento acustico per evitare poi ritorni non voluti da parte degli avvocati dei disturbati e poi dei giudici.
Nei paesi del Nord Europa i locali sono ben insonorizzati e hanno un’ottima acustica interna, da noi vale l’opposto: quindi sì a una facilitazione per orari ma raccomando un patentino per i locali (e i gestori) virtuosi, che parta da uno studio preliminare serio, infine proporrei dei solidi incentivi economici a chi migliora l’insonorizzazione e l’acustica del locale, si creerebbe lavoro ed opportunità a molte più persone.
commentare non è difficile,usare le parole giuste un pò meno.condivido la petizione in quanto la musica è arte nel suo totale ,,è armonia,,è universo di suoni e colori che udiamo e viviamo all’unisono.
serve a tutti e fa bene a tutti x cui deve essere regolamentata e supportata………….
Commenti
Posta un commento